Altare di San Giuseppe
È il quarto altare della fiancata destra, con le stesse connotazioni smaccatamente neoclassiche del primo altare. Venne eseguito dagli stessi artefici dell’altare di San Rocco negli anni 1841-44. L’atto di collaudo, stesso dal progettista e direttore dei lavori in data 26 luglio 1844, conferma la medesima tematica compositiva ed in Luigi Donegani il compito inventore. La soasa in scagliola, di disegno molto simile all’apparato del primo altare, venne plasmata da Giuseppe Conti quondam Lorenzo e fratelli. I marmi furono previsti “impellicciati di marmo giallo di Siena” ed i riquadri degli specchi” in marmo di Carrara leggermente venato di seconda qualità”.
Morte di San Giuseppe – Olio si tela di Francesco Polazzo (Venezia 1738)
Nel 1738, secondo la testimonianza del Maccarinelli, il Palazzo dipinse questa pala per la chiesa di San Nazaro che però, al dire del Craboni, più di un ventennio dopo non era ancora stata collocata al luogo predestinato. La prima valutazione stilistica è quella del Brognoli che definisce l’opera sullo stile del Piazzetta, con ragione in quanto in riferimento chiamato poi in causa dalla critica come ispiratore è l’omonimo tema sviluppato, in una tela ora a Kassel, dal Piazzetta. Il pittore si ispira senz’altro al Piazzette, soprattutto per quanto riguarda gli effetti chiaroscurali: in entrambe la direzione delle luce, il braccio proteso del Cristo, la disposizione del letto su cui giace Giuseppe morente, accentuano la prospettiva in diagonale, uno schema molto utilizzato dal Polazzo. Al di là di comunque di alcuni limiti compositivi, il dipinto è di grande effetto coloristico, con accostamenti molto ricercati, quasi sulla linea di un neomanierismo.